“Ciò che è comune alla massima quantità di individui
riceve la minima cura.
riceve la minima cura.
Ognuno pensa principalmente a se stesso e
quasi per nulla all’interesse comune”
quasi per nulla all’interesse comune”
Aristotele, Politica
Tutto, intorno a noi, parla di beni comuni. Non vi è aspetto della nostra vita quotidiana nel quale non si incontri una implicazione di questi valori, materiali e immateriali, che subiscono attacchi diretti o, comunque, che sono trattati con indifferenza rispetto alla loro scarsità (pari solo al loro valore): aria, acqua, foreste, biodiversità, territorio; ma anche cultura, lavoro, etica pubblica, legalità, solidarietà.
C'è una sorta di cupio dissolvi che ne caratterizza l'uso. Un consumo compulsivo pilotato da un egoismo proprietario fondato sulla pericolosa illusione di gruppi ristretti di persone e della generazione presente, come se non vi fosse domani. E, in effetti, se questo consumo irresponsabile e questa indifferenza culturale continueranno non vi sarà domani, nel senso che le generazioni non egemoni o non presenti oggi disporranno di una quantità e una qualità dei beni comuni assai compromesse.
Torniamo a questo tema a Terra Futura 2011 significativamente a 10 anni dal primo World Social Forum proprio perché il movimento, una moltitudine inarrestabile di gruppi e individui, che ha colorato il pianeta della globalizzazione spinta ha, in fin dei conti, posto da sempre questo tema.
E la crisi globale, che come abbiamo più volte detto non è solo finanziaria essendone questo aspetto insieme l'innesco e la manifestazione ma non la causa, ha confermato tristemente questa analisi. Fin quando non si affronteranno in radice questi temi, come ha fatto per anni Elinor Ostrom insignita nel 2009 del premio Nobel per l'Economia, non si troverà una via d'uscita dalla crisi e non ci sarà ripresa della crescita che tenga. Intorno a questi temi ruoterà Terra Futura quest'anno, con incontri e dialoghi fra esperti sui beni comuni, presentando esperienze virtuose di governo dei commons, lanciando campagne per nuove normative di tutela e valorizzazione, aprendo discussioni non scontate né facili sulla res communes che già il Codice Giustiniano - 1500 anni fa - individuava come quei beni che essendo di tutti non possono essere proprietà di pochi e che contribuiscono in modo decisivo alla coesione sociale e alla qualità della vita di individui e comunità.
Simone Siliani
Fondazione Culturale Responsabilità Etica Onlus
Terra Futura
Mostra-Convegno Internazionale
buone pratiche di vita, di governo e d'impresa verso un futuro equo e sostenibile
Firenze, Fortezza da Basso
20 - 22 maggio 2011
VIII Edizione - Ingresso libero
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