Dall'intervista su Vita.it al Segretario della Cisl Raffaele Bonanni: «E' il Papa operaio che diventa beato».
Sono tempi difficili per la cultura del lavoro nel nostro Paese. La beatificazione di Papa Wojtyla non ha una funzione un po’ consolatoria?
Assolutamente no. Direi che riveste un significato esattamente contrario. In un momento di confusione e di fatalismo diffuso rilancia il significato fondamentale del lavoro. Io davvero vedo questa beatificazione come una festa del lavoro italiano e mondiale. Non dimentichamoci che sale agli altari un Papa che è stato operaio, che ha quindi conosciuto il lavoro nella sua durezza ma anche nella sua ricchezza.
In che senso?
Nel senso che ha capito come il lavoro sia un momento fondamentale non solo per la sussistenza di ciascuno, ma anche per la costruzione della persona, in quanto sviluppa le sue capacità. Il lavoro migliora la società perché è la miglior scuola di relazioni e così è alla base della creazione di una comunità. Questo il Papa non solo l’aveva capito, ma l’aveva anche vissuto.
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