L'"ECONOMIA CIVILE" SACRIFICATA SULL'ALTARE DELLO "STATO" E DEL "MERCATO" |
"Pubblico" e "privato" sembrano essere gli unici interessi del Governo. Per il Prof. Zamagni sbagliata l'idea di far a meno dell'Agenzia per il Terzo settore. Da maggio le competenze al Ministero del Welfare |
L'accusa di Stefano Zamagni, presidente dell'Agenzia per il Terzo Settore: "Monti e i suoi ministri ritengono che per far ripartire l'Italia non serva l'imprenditoria civile".
“Questo Governo tende a pensare che l’Italia possa rimettersi in sesto solo se si punta sullo Stato e sul Mercato. Un mercato efficiente (con le liberalizzazioni e le privatizzazioni) e uno Stato non corrotto, che non spreca e via dicendo. Purtroppo questo è un errore di visione”.
L’economista Stefano Zamagni, presidente dell’Agenzia del Terzo Settore, tra i collaboratori di Benedetto XVI nella stesura dell'enciclica sociale "Caritas in Veritate" (che allo Stato sociale e al non profit dedica grande spazio) è lucido nel suo atto d’accusa, ma non particolarmente preoccupato. Il ministero vuole incorporare l’Agenzia del Terzo Settore, un mondo attorno al quale ruotano sei milioni di italiani, tra volontari e lavoratori e che rappresenta il sei/sette per cento del Prodotto interno lordo. “Per ripartire il Paese ha bisogno non solo del pubblico e del privato ma anche del civile. Ma Monti e i suoi "tecnici" non lo vogliono, il civile. Lo si vede benissimo. Tutta una serie di provvedimenti presi dal Governo vanno in direzione opposta. Dall’abolizione del servizio civile al mancato rifinanziamento del cinque per mille, dall’abrogazione della norma che riguarda le associazioni del volontariato al non consentire alle imprese sociali di svolgere la propria funzione caricandoli di costi impropri, fino al mancato rifinanziamento del fondo per le organizzazioni non governative".
L’economista Stefano Zamagni, presidente dell’Agenzia del Terzo Settore, tra i collaboratori di Benedetto XVI nella stesura dell'enciclica sociale "Caritas in Veritate" (che allo Stato sociale e al non profit dedica grande spazio) è lucido nel suo atto d’accusa, ma non particolarmente preoccupato. Il ministero vuole incorporare l’Agenzia del Terzo Settore, un mondo attorno al quale ruotano sei milioni di italiani, tra volontari e lavoratori e che rappresenta il sei/sette per cento del Prodotto interno lordo. “Per ripartire il Paese ha bisogno non solo del pubblico e del privato ma anche del civile. Ma Monti e i suoi "tecnici" non lo vogliono, il civile. Lo si vede benissimo. Tutta una serie di provvedimenti presi dal Governo vanno in direzione opposta. Dall’abolizione del servizio civile al mancato rifinanziamento del cinque per mille, dall’abrogazione della norma che riguarda le associazioni del volontariato al non consentire alle imprese sociali di svolgere la propria funzione caricandoli di costi impropri, fino al mancato rifinanziamento del fondo per le organizzazioni non governative".
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Fonte: FamigliaCristiana.it - Francesco Anfossi
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