La Casa dei Girasoli è...

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... SOCIALE!
Casa Famiglia e Servizio Diurno per Anziani

... EDUCAZIONE!
Asilo Nido d'Infanzia e Centro Pomeridiano per Ragazzi

... VOLONTARIATO!
Iniziative di Solidarietà a favore di minori, disabili ed anziani

... FORMAZIONE!
Corsi di formazione e aggiornamento, seminari, convegni

... LAVORO!
Creazione di nuova occupazione nel settore dell'Economia Civile

... CULTURA!
Biblioteca dei Libri Ritrovati

... ARTE!
Mostra Permanente di Opere di Artisti del Territorio Altotiberino

martedì 27 settembre 2011

La Festa dei Nonni!


Festa dei Nonni

(insieme ai loro Nipoti)

Perché una Festa per i Nonni?

Innanzitutto per dire loro GRAZIE. Un "grazie" particolare a due figure fondamentali della Famiglia e della Comunità: il Nonno e la Nonna.
Ogni anno il 2 ottobre si celebra la Festa Nazionale dei Nonni, istituita nel 2005 dal Parlamento Italiano, che ha riconosciuto ufficialmente il ruolo fondamentale dei nostri nonni.
La ricorrenza cade il 2 ottobre (il giorno in cui la Chiesa celebra gli Angeli) ed è concepita come momento di gratitudine nei confronti dei “Nonni Angeli Custodi” dell'infanzia.

Ecco tre iniziative per festeggiare insieme con le nostre nonne e i nostri nonni:

Sabato 1° ottobre 2011, dalle ore 15.00 in poi
presso la Casa Famiglia per Anziani “San Giovanni”Siete tutti invitati a partecipare!
in piazza San Giovanni in Campo a Città di Castello

Domenica 2 ottobre 2011, dalle ore 15.00 in poi

presso la "Casa dei Girasoli"
in via Tifernate a Lama

Domenica 9 ottobre 2011, dalle ore 15.00 in poi

presso la Casa Famiglia per Anziani “San Michele Arcangelo”
in corso Garibaldi a Citerna

domenica 18 settembre 2011

Dai farmacisti agli idraulici,ecco i mestieri introvabili

Dallo studio Unioncamere spicca anche la carenza di carpentieri, autisti di pullman e parrucchieri. Sempre più preziosi gli stage


Sono ben 117mila i lavoratori di difficile reperimento dal totale delle imprese dell'industria e dei servizi, di cui 28.540 quelli richiesti dalle aziende artigiane.
«AAA cercasi idraulico urgentemente»: prima o poi le imprese nazionali saranno davvero costrette ad annunci di questo tipo per reperire questa figura professionale, per la quale le imprese artigiane mettono in conto oltre 12 mesi di ricerca. Ma difficilissimi da trovare sono anche farmacisti, sviluppatori di software, infermieri, progettisti meccanici e metalmeccanici tra le professioni high skill.

Tra le professioni intermedie, le aziende lamentano difficoltà di reperimento elevate per gli addetti alla reception e gli operatori di mensa. Tra gli operai specializzati, spicca la carenza di carpentieri. E poi mancano tornitori e autisti di pullman, mentre per le imprese artigiane gli ’introvabilì sono i copritetti e i pavimentatori, che si aggiungono alle carenze ormai croniche di idraulici, parrucchieri ed estetisti. A segnalarlo è il sistema informativo Excelsior Unioncamere-Ministero del Lavoro dimostrando dati alla mano che, se scovare un lavoro oggi non è impresa facile, ci sono casi in cui i lavoratori in grado di svolgerlo sono vere e proprie "primule rosse": 117mila per la precisione quelli considerati di difficile reperimento dal totale delle imprese dell’industria e dei servizi, di cui 28.540 quelli richiesti dalle aziende artigiane.

«La delicatezza del contesto economico - sottolinea il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello - mette ulteriormente in luce il difficile incontro tra domanda e offerta di lavoro: il lavoro viene offerto dalle imprese ma queste ultime hanno talvolta, e soprattutto per alcune professioni, grandissima difficoltà a trovare il candidato con i requisiti giusti. Sempre più preziosa, quindi, diventa la possibilità di integrare meglio il momento della formazione scolastica e universitaria con quello della formazione sul lavoro, valorizzando quindi tutte quelle modalità che consentano di avvicinare i giovani alla realtà delle imprese attraverso, ad esempio, percorsi di alternanza scuola-lavoro, stage e tirocini formativi». Su 595mila assunzioni non stagionali previste dalle imprese entro il 2011, quasi 117mila (il 19,7%) sono considerate di difficile reperimento. Rispetto al 2010 però la percentuale delle assunzioni difficili appare in sensibile diminuzione (erano il 26,7% lo scorso anno). Nel caso di specifiche professioni, tuttavia, il reperimento dei candidati assume dei caratteri di criticità.

Molto ricercate le professioni high skill intellettuali, scientifiche e tecniche; dall’altro, quelle operaie (specializzate e non), e quelle qualificate nelle attività commerciali e nei servizi. La classifica delle ’primule rossè vede così i farmacisti (600 posti), gli sviluppatori di software (1.000), i progettisti meccanici (570) e metalmeccanici (circa 500), gli infermieri (1.600) e gli addetti alla consulenza fiscale (370). Nel livello medio, quasi 4 addetti alla reception su 10 sono irreperibili (oltre 600), uno su due operatori di mensa (3mila gli introvabili) e la metà degli addetti alle vendite specializzate (oltre mille). Tra gli operai qualificati, la caccia si concentra su installatore di impianti termici, installatore di impianti idraulici e termoidraulico: introvabili addirittura uno su due.


mercoledì 7 settembre 2011

PRIMI!!!


La Regione Umbria ha approvato la graduatoria dei progetti di Servizio Civile Nazionale per l'anno 2011 (pubblicata sul BURU n. 39 del 07/09/2011), premiando la qualità di quello elaborato dalla nostra Associazione di Volontariato "Genitori Oggi" con il titolo "TUTTI FIORI DELLO STESSO GIARDINO - Progetto a favore dei minori in Alta Valle del Tevere" in quanto è arrivato PRIMO (con n. 73 punti assegnati) nella suddetta graduatoria regionale.

Un risultato davvero eccellente, che dà enorme valore al proficuo "lavoro di rete" svolto dalla nostra Associazione sul territorio altotiberino: infatti il progetto vede come partners enti pubblici (Comuni di Città di Castello e Citerna) ed altre organizzazioni del Terzo Settore (Cooperative Sociali "Fiore Verde" e "Alveare").

I tredici giovani Volontari in Servizio Civile saranno selezionati in seguito all'uscita del Bando 2011 (prevista per metà settembre) e saranno impiegati nelle varie attività del progetto, che hanno lo scopo generale di intraprendere un percorso educativo integrato dove le famiglie con minori (italiane e straniere), assumendo un ruolo di “partecipazione” e “protagonismo”, si possono relazionare con altre famiglie con minori, con i servizi pubblici e privati territoriali, con le altre agenzie educative, divenendo così una forza strategica per la “comunità” di appartenenza; “comunità” che così può ricominciare a tessere reti relazionali su argomenti forti e partecipati.


martedì 6 settembre 2011

RAPPORTI. Raddoppiati gli Europei con problemi mentali in 5 anni





Da 82 milioni di malati nel 2005 a 164 milioni nel 2010

I cittadini europei con problemi di salute mentale sono raddoppiati in 5 anni: un dato shock che arriva dal congresso dell'European College of Neuropsychopharmacology (Ecnp), in corso a Parigi, dove è stato diffuso un nuovo rapporto sui disturbi psicologici nel Vecchio continente.

Se 5 anni fa questi problemi colpivano il 27% degli europei, oggi riguardano il 38,2%: un aumento di oltre 10 punti percentuali, che "si spiega sia perché sono state incluse nel 'censimento' 13 malattie in più, dall'insonnia ai ritardi mentali, dalle apnee notturne alla demenza, fino ai disturbi della personalita' - precisa all'Adnkronos Salute lo psichiatra Claudio Mencacci, fra i presenti al meeting nella capitale francese - sia perché è aumentata la popolazione di riferimento. Sono state contate infatti anche la Svizzera e la Norvegia, e si è allargata la fascia d'età considerata, comprendendo anche i bambini e gli anziani over 65".
Una scelta non casuale, puntualizza il direttore del Dipartimento di neuroscienze dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano: da un lato bisogna fare i conti con il progressivo invecchiamento della popolazione, dall'altro con il fatto che, "rispetto al passato, l'età d'esordio dei problemi di salute mentale si è abbassata. Un trend legato a doppio filo con l'aumento dell'abuso di alcol (oggi ne sono schiavi 14,6 milioni di europei) e della dipendenza da sostanze stupefacenti: gli europei dipendenti da oppioidi sono ormai più di 1 milione, quelli dipendenti dalla cannabis sono 1 milione e mezzo e oggi il suo consumo può iniziare addirittura già a 11 anni".

Il nuovo rapporto pubblicato dall'Ecnp, continua Mencacci, è stato aggiornato in base alle caratteristiche dell'Europa di oggi e "finalmente - sottolinea lo psichiatra - viene posto l'accento anche su malattie che per molto tempo si è fatto finta di non vedere. Una per tutte è la sindrome da iperattività e deficit dell'attenzione (Adhd): oggi i bimbi europei con diagnosi di iperattività e ipercinesia sono 3,3 milioni".
La nuova 'fotografia' sulla salute mentale nel Vecchio Continente, prosegue l'esperto, "conferma che le donne soffrono di questi disturbi più del doppio rispetto agli uomini.

Il rapporto donna-uomo raggiunge il massimo per la depressione maggiore, gli attacchi di panico, l'agorafobia e le fobie in genere, lo stress legato a traumi per esempio conseguenti a violenze, la bulimia nervosa e l'anoressia". Solo per colpa della depressione, aggiunge Mencacci facendo riferimento al cosiddetto 'Daly' (Disability-adjusted life year), un parametro che misura il periodo vissuto in una condizione di disabilità tale da non riuscire per esempio a lavorare, "le donne arrivano a 'perdere' fino a 134 giorni di vita all'anno: praticamente un terzo. Per gli uomini, invece, il Daly piu' alto e' correlato all'abuso di alcol".

venerdì 2 settembre 2011

COOPERATIVE. Marino: «La chiesa ancora una volta difende il sociale»




«Sono molto grato al cardinale Bertone per le parole di apprezzamento che ha avuto per le cooperative e per la sua valutazione sul “trattamento migliore” che le cooperative meriterebbero da parte del Governo».

Così Luigi Marino, Presidente di Confcooperative, commenta le dichiarazioni del cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato Vaticano, che è intervenuto a favore delle cooperative e della stretta fiscale prevista dalla manovra fiscale.
Il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di stato Vaticano, era intervenuto sulla questione nel corso dell'incontro nazionale di Studi delle Acli a Castel Gandolfo. «Mi sembra che il virtuoso mondo cooperativistico, da apprezzare, che in periodi di crisi ha dato lavoro e solidarietà straordinaria, meriti un trattamento migliore di quello che gli è stato riservato nella recente manovra economica».

«Ancora una volta», prosegue Marino, «troviamo testimonianza della profonda attenzione e sensibilità della Chiesa, che prende forma sistematica nella Dottrina Sociale, ma che sa cogliere tempestivamente cosa è in gioco per la vita e la solidarietà nelle vicende dell’economia e nelle scelte di politica economica. Spero che i responsabili della cosa pubblica in Italia ascoltino questa sollecitazione».

fonte:

giovedì 1 settembre 2011

Terzo Settore virtuoso nonostante la crisi



BANCA PROSSIMA: IL NON PROFIT SCONTA QUASI IL 70% DI TUTTI I PAGAMENTI NON EFFETTUATI DALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE


Per l'AD Marco Morganti su 37 miliardi di euro di pagamenti fermi, "25 sono sulle spalle del no profit"



Nonostante 25 dei 37 miliardi di pagamenti “arretrati” da parte delle amministrazioni pubbliche siano a carico delle Organizzazioni di Terzo Settore, la percentuale di rientro del debito di queste realtà nei confronti delle banche cui hanno attinto per ottenere finanziamenti e prestiti rimane al 99,6%.
Queste in sintesi le dichiarazioni dell’Amministratore Delegato di Banca Prossima, Mario Morganti, riportate dal quotidiano Avvenire lo scorso 26 agosto. Per di più, il misero 0,4% ancora non restituito è frutto solamente di qualche ritardo e dilazione e non è considerato dalla Banca come credito non esigibile.

Sono cifre e dati che la dicono lunga su un paio di situazioni che stiamo attraversando nel nostro Paese. Innanzitutto, confermano una crisi invadente che sta attraversando tutta l’economia nazionale ed anche le oltre 250.000 associazioni no profit attive in Italia. Una crisi che, secondo l’AD Morganti e lo stesso Ministro Tremonti intervenuto nei giorni scorsi al Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini, è tutt’altro che conclusa, anzi che secondo Morganti lascia prevedere come “dietro l’angolo ci aspettano periodi anche peggiori”. In seconda battuta, ripropongono il tema degli investimenti e dei tagli alla spesa pubblica. In assenza di un giusto equilibrio tra sforbiciate e incentivi, e soprattutto senza scelte politiche che sappiano ridurre gli sprechi, che vanno ben oltre i “costi della politica” demagogicamente citati da tutti come la causa di tutti i mali nazionali, ma al contempo incentivare la ripresa produttiva e dell’economia nazionale si entra in un circolo vizioso dal quale sarà difficilissimo uscire. Infine, sono numeri che riconfermano l’alto disinteresse del Governo per un settore come il Terzo Settore che, tutti i dati lo dimostrano, resta uno dei pochi appigli per le fasce più deboli della popolazione duramente colpite dalla crisi economica in atto. Non fosse per le infinite risorse del volontariato con la sua dedizione e capacità di adattamento, molte organizzazione avrebbero già chiuso i battenti lasciando privi di servizi moltissimi cittadini.

E’ ancora lo stesso Morganti a dire una parola chiara: “lo Stato deve credere di più nel Terzo Settore e agire di conseguenza”. Sono dichiarazioni da noi condivise perché finalmente lasciano intravedere un rapporto tra pubblico, privato e privato sociale non di subordinazione, ma di reciproca considerazione dei ruoli e delle funzioni indispensabili giocate dai diversi soggetti attivi del nostro Paese.

Manovra. 24 miliardi di euro di spese militari. Non sono troppi?




Una denuncia della Tavola della Pace

"È venuto il tempo di tagliare e rivedere completamente la nostra spesa militare. È giusto continuare a spendere in questo modo 24 miliardi di euro all'anno? Ce lo possiamo permettere? È questo il modo migliore per garantire la nostra sicurezza?". È quanto sostiene in una nota Flavio Lotti, il coordinatore della Tavola della Pace. "Non è un discorso ideologico - precisa ancora - ma decisamente pragmatico. Non è un problema di coscienza ma di utilità pubblica".

"Ventiquattro miliardi sono una somma enorme e ogni tentativo di censurare o stroncare sul nascere anche solo la discussione su questi soldi non è solo attentato non alla democrazia ma un ostacolo insormontabile posto sulla via di uscita dalla crisi" si legge ancora nella nota. Niente è più inutile di una portaerei, un sommergibile o un cacciabombardiere per proteggere i cittadini dalle mafie e dalla criminalità organizzata, dal terrorismo e dalla malavita, dall'illegalità, dalla corruzione e dalla disoccupazione, dall'inquinamento o dalla sofisticazione alimentare. Eppure continuiamo a comperare costosissimi sistemi d'arma e lasciamo i poliziotti senza auto e benzina".

"Contro la sola ipotesi di revisione della spesa militare - conclude Lotti - si batte da tempo una potente lobby trasversale politico-militare-industriale povera di idee e ricca di complicità mediatiche. Per convincere i parlamentari a tagliare e rivedere seriamente le spese militari si dovranno mobilitare molte, moltissime persone, in ogni città e in ogni collegio elettorale. Anche per questo invitiamo tutti a marciare domenica 25 settembre da Perugia ad Assisi. Se vogliamo che le cose cambino dobbiamo prendere la parola in tanti e alzare la voce insieme".