Da 82 milioni di malati nel 2005 a 164 milioni nel 2010
I cittadini europei con problemi di salute mentale sono raddoppiati in 5 anni: un dato shock che arriva dal congresso dell'European College of Neuropsychopharmacology (Ecnp), in corso a Parigi, dove è stato diffuso un nuovo rapporto sui disturbi psicologici nel Vecchio continente.
Se 5 anni fa questi problemi colpivano il 27% degli europei, oggi riguardano il 38,2%: un aumento di oltre 10 punti percentuali, che "si spiega sia perché sono state incluse nel 'censimento' 13 malattie in più, dall'insonnia ai ritardi mentali, dalle apnee notturne alla demenza, fino ai disturbi della personalita' - precisa all'Adnkronos Salute lo psichiatra Claudio Mencacci, fra i presenti al meeting nella capitale francese - sia perché è aumentata la popolazione di riferimento. Sono state contate infatti anche la Svizzera e la Norvegia, e si è allargata la fascia d'età considerata, comprendendo anche i bambini e gli anziani over 65".
Una scelta non casuale, puntualizza il direttore del Dipartimento di neuroscienze dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano: da un lato bisogna fare i conti con il progressivo invecchiamento della popolazione, dall'altro con il fatto che, "rispetto al passato, l'età d'esordio dei problemi di salute mentale si è abbassata. Un trend legato a doppio filo con l'aumento dell'abuso di alcol (oggi ne sono schiavi 14,6 milioni di europei) e della dipendenza da sostanze stupefacenti: gli europei dipendenti da oppioidi sono ormai più di 1 milione, quelli dipendenti dalla cannabis sono 1 milione e mezzo e oggi il suo consumo può iniziare addirittura già a 11 anni".
Il nuovo rapporto pubblicato dall'Ecnp, continua Mencacci, è stato aggiornato in base alle caratteristiche dell'Europa di oggi e "finalmente - sottolinea lo psichiatra - viene posto l'accento anche su malattie che per molto tempo si è fatto finta di non vedere. Una per tutte è la sindrome da iperattività e deficit dell'attenzione (Adhd): oggi i bimbi europei con diagnosi di iperattività e ipercinesia sono 3,3 milioni".
La nuova 'fotografia' sulla salute mentale nel Vecchio Continente, prosegue l'esperto, "conferma che le donne soffrono di questi disturbi più del doppio rispetto agli uomini.
Il rapporto donna-uomo raggiunge il massimo per la depressione maggiore, gli attacchi di panico, l'agorafobia e le fobie in genere, lo stress legato a traumi per esempio conseguenti a violenze, la bulimia nervosa e l'anoressia". Solo per colpa della depressione, aggiunge Mencacci facendo riferimento al cosiddetto 'Daly' (Disability-adjusted life year), un parametro che misura il periodo vissuto in una condizione di disabilità tale da non riuscire per esempio a lavorare, "le donne arrivano a 'perdere' fino a 134 giorni di vita all'anno: praticamente un terzo. Per gli uomini, invece, il Daly piu' alto e' correlato all'abuso di alcol".
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