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venerdì 22 ottobre 2010

Basta schiaffi ai giovani, diamo un futuro al Servizio Civile Nazionale!

Petizione: in favore del servizio civile



"Basta schiaffi ai giovani,
diamo un futuro al Servizio Civile Nazionale"

Il servizio civile, si è più volte detto, naviga in brutte acque. Negli ultimi cinque anni il numero delle posizioni finanziate sono diminuite di oltre il 60%.
Di questo passo a breve l’esperienza quasi quarantennale di servizio civile che raccoglie apprezzamenti anche fuori dall’Italia chiuderà!
Le principali vittime di questa ghigliottina sono i giovani, le persone e i beni pubblici che beneficiano del loro servizio.
Il servizio civile, come richiamato dalla corte costituzionale fin dal 1985 ed ai sensi della legge vigente, concorre alla difesa della patria, con mezzi ed attività non militari.
Eppure il servizio civile, che ha un bilancio 150 volte più piccolo di quello del servizio militare, viene mortificato da continui tagli che ne mettono a repentaglio l’esistenza stessa, mentre si trovano i fondi per la “Mini-naja”, anche ricorrendo ai fondi non impiegati delle scuole, che finora restavano alle scuole stesse per impieghi successivi.
Nonostante ogni anno circa 100.000 giovani chiedano di prestare servizio civile, assistiamo al momento più drammatico della storia del servizio civile nel più complice disinteresse delle Istituzioni.

Pertanto chiediamo:

- Al Governo che nel prossimo documento di programmazione economica e finanziaria 2011-2013, vengano previsti stanziamenti utili all’avvio di almeno 40.000 giovani su base annua;

- Alle Regioni e Province Autonome che prevedano, come già fatto da alcune, propri stanziamenti aggiuntivi, utili ad incrementare ulteriormente il numero di giovani coinvolti;

- che siano chiaramente stabilite per legge le finalità dell’istituto del servizio civile nazionale rivolte ai giovani residenti nel nostro Paese di educazione alla pace e alla cittadinanza attiva e di apprendimento di concrete capacità pratiche.




Alla CNESC aderiscono: Acli, Aism, Anpas, Arci Servizio Civile, Anspi, Avis Nazionale, Caritas Italiana, Cenasca-Cisl, Cesc, Cnca, Confederazione Nazionale Misericordie d'Italia, Cong.P.S.D.P.Ist.don Calabria, Italia Nostra, Diaconia Valdese, Federazione SCS/CNOS - Salesiani per il sociale, Federsolidarietà / CCI, Focsiv, Legacoop, , WWF, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, UNPLI

domenica 17 ottobre 2010

Bisogna essere in due per ballare il tango


Pubblichiamo qui di seguito un breve stralcio della relazione "Verso l’Economia del Ben-Esssere" di Stefano Zamagni (Università di Bologna) presentata durante le Giornate di Bertinoro per l’Economia Civile, che si sono svolte nei giorni 8-9 ottobre 2010.


Quale spazio per il Terzo Settore?



Come mai nonostante il Titolo V della nostra Carta Costituzionale sia stato modificato nel 2001, non sono ancora visibili significativi risultati pratici sul fronte della "sussidiarietà orizzontale"?
Si potrebbe rispondere con una frase idiomatica americana che rende bene l’idea: “It takes two to tango” (“Bisogna essere in due per ballare il tango”).
E’ un fatto che la realizzazione piena di un welfare nuovo esige che da entrambi i lati del processo decisionale si sia in grado di muovere passi decisivi verso la sussidiarietà: da un lato, l’ente pubblico deve accettare di cedere quote o spazi di decisionalità a favore di soggetti della società civile; dall’altro lato, è necessario che tali soggetti siano in grado, oltre che desiderosi, di assumersi la responsabilità di quelle decisioni.
Condizioni queste che, per le ragioni note a tutti, nel nostro paese non sono ancora soddisfatte appieno. Dal versante dell’ente pubblico, infatti, si osserva una naturale resistenza a condividere con altri il potere decisionale. La disposizione d’animo tipica del sindaco di città o del presidente di regione è del seguente tipo: “Io sono stato eletto e dunque sono io a dover rispondere ai cittadini”. E’ questa la giustificazione frequente che viene addotta da chi coltiva la prospettiva della “private politics” secondo cui gli attivisti politici disintermediano la politica trattando direttamente con i cittadini. Ecco perché è giunto il momento di riflettere sul significato proprio della democrazia deliberativa, un modello che con molta fatica si va facendo strada anche nel nostro paese. È comprensibile, ma non giustificabile, che l’ente pubblico, abituato da decenni, ad una cultura e ad una prassi dello statalismo, sia restio oggi a cedere ad altri quote del potere decisionale.
Dal versante dei soggetti della società civile organizzata occorre del pari osservare che questi non sono ancora pronti, salvo lodevoli eccezioni, ad assumersi il ruolo che una autentica sussidiarietà esigerebbe da loro. Sono bensì pronti a gestire ma non ancora attrezzati a prendere decisioni. Il mondo dell’associazionismo, del volontariato, delle cooperative sociali, delle associazioni di promozione sociale, dopo decenni di straordinarie esperienze sul campo hanno acquisito grande esperienza di gestione (oltre che di advocacy e di sensibilizzazione politico-culturale), ma le capacità decisionali sono altra cosa.
Decidere, in latino, significa tagliare.
È capace di decisione chi è capace di eliminare opzioni ritenute irrilevanti e dunque di assumersi le responsabilità conseguenti - la responsabilità, in particolare, di far fronte ai costi opportunità. Questo ci aiuta a capire la straordinaria fortuna che ha avuto in Italia il cosiddetto welfare mix, il sistema cioè in cui l’ente pubblico dà bensì in gestione ad altri soggetti (sulla base di convenzioni, gare d’appalto o altro) tutta, una serie di servizi, ma le scelte strategiche restano in mano sua, anche se prese sulla base di informazioni raccolte dai soggetti gestori. Si deve allora essere avvertiti del fatto che nonostante decisivi passi avanti sul fronte culturale e scientifico e nonostante talune espressioni notevoli di sussidiarietà, siamo ancora lontani, nel nostro paese, da una piena attuazione del dettato costituzionale.


La relazione di Zamagni:

martedì 12 ottobre 2010

Sabato 27 novembre 2010 - Giornata Nazionale della Colletta Alimentare



LE "DIECI RIGHE" DI QUEST'ANNO


Il povero è un uomo solo.



Condividere gratuitamente questo dramma

risveglia il vero desiderio che è nel cuore di ciascuno: essere amato.

“La Carità è il dono più grande che Dio ha fatto agli uomini…

perché è amore ricevuto e amore donato (Caritas in Veritate)”.

Per questo invitiamo tutti a partecipare alla

Giornata Nazionale della Colletta Alimentare,

perché anche fare la spesa e donarla a chi è più povero

è occasione di un immediato e positivo cambiamento

per sé e quindi per la società.


Chi volesse dare una mano nei supermercati dall'Alta Valle del Tevere Umbra
è pregato di contattare il referente di zona, Sig. Lorenzo Taddei, al cell. 328/4132994.
Possono aderire e partecipare tutti, condividendo i Valori fondanti della giornata (Carità, Solidarietà, Educazione, Reciprocità): cittadini, genitori con i propri figli, insegnanti insieme ai propri studenti, allenatori con i propri atleti, ecc.


domenica 10 ottobre 2010

Il Servizio Civile Nazionale, una opportunità per tutti?

SPOT

In settimana sono stati fatti i "conti": alla Cooperativa Sociale "Fiore Verde" sono pervenute ben 72 domande di ammissione (per appena 19 posti disponibili) da parte di ragazze e ragazzi con età compresa tra 18 e 28 anni, che chiedono di poter svolgere il Servizio Civile Nazionale impegnandosi nel progetto "Mano nella Mano - Un ponte solidale tra generazioni", proposto dalla stessa cooperativa (come "capofila" del progetto) in partenariato con i Comuni di Città di Castello e Citerna e l'Associazione di Volontariato "Genitori Oggi".
Sebbene questo sia un piccolissimo spaccato della realtà (aspettiamo ansiosi i risultati a livello nazionale), ci chiediamo se attualmente il Servizio Civile Nazionale sia davvero una opportunità per tutti: è vero che quest'anno - a causa della crisi economica e della sempre maggiore difficoltà per i giovani di trovare occupazione - ci si aspettava un aumento delle domande, ma nessuno avrebbe mai pensato ad un numero di richieste così elevato.
Se tra queste/i 72 ragazze/i ce ne saranno sicuramente alcuni che hanno scambiato il Servizio Civile per un "lavoro", ce ne saranno certamente altri che hanno capito il valore di questa importante e irripetibile opportunità come crescita personale, dono verso gli altri, servizio per la propria "Comunità", educazione alla cittadinanza attiva, partecipazione civile e democratica, ecc.
Le selezioni sono già cominciate e purtroppo verranno chiamati soltanto 19 giovani a vivere questa "esperienza di vita", lasciando fuori gli altri 53.
Ci chiediamo se questa cosa è giusta: in un momento - come quello attuale - di "crisi" (soprattutto di Valori e di Identità) il Servizio Civile Nazionale dovrebbe essere "potenziato" (e non il contrario...), dando la possibilità a tutti i giovani che lo desiderano (dato che è "volontario") di intraprendere un percorso che cambia davvero la vita.
Poniamo questo interrogativo alle Istituzioni (in particolare al Governo e alle Regioni) nella speranza che possa cambiare qualcosa negli anni a venire.
Lorenzo Taddei
Presidente della Cooperativa Sociale "Fiore Verde"
http://www.fioreverde.org/

sabato 9 ottobre 2010

NOBEL PER LA PACE - Il Premio a Liu Xiaobo: Cinese, convertito al Cristianesimo, sta scontando una condanna di 11 anni



Il Premio Nobel per la Pace 2010 è stato assegnato al cinese Liu Xiaobo. Il presidente del Nobel Committee, Thorbjoern Jagland, ha detto che «Liu Xiaobo è stato uno dei simboli più significativi della lotta per i diritti umani».
Come spiegato dal Nobel Commette «negli ultimi decenni la Cina ha compiuto progressi economici che a stento trovano casi paragonabili nella storia. Il paese è diventato la seconda economia al mondo. Centinaia di milioni di persone sono state fatte uscire dalla povertà. Si è anche ampliato il raggio di azione per la partecipazione politica. Il nuovo status della Cina deve implicare un'accresciuta responsabilità. La Cina viola diversi accordi internazionali di cui è firmataria, oltre alle proprie norme relative ai diritti politici. L'articolo 35 della Costituzione Cinese afferma che "i cittadini della Repubblica Popolare Cinese godono di libertà di espressione, stampa, riunione, associazione, manifestazione". Nella pratica, tali libertà sono risultate limitate in modo diverso per i cittadini cinesi.»
Lo scorso mese il Ministro degli Esteri cinese aveva avvisato il Nobel Committee di non conferire a Xiaobo il Nobel, in quanto tale nomina sarebbe stata in conflitto con principi del Nobel.
Liu Xiaobo sta scontando una condanna di 11 anni per aver sottoscritto la Charter 08 ovvero una petizione a favore dei diritti umani e un sistema democratico multipartitico.
Liu è da tempo impegnato per i diritti umani e ha partecipato alle proteste di piazza Tienanmen nel giugno 1989. Nel gennaio 1991 fu condannato per "propaganda ed istigazione controrivoluzionarie", ma senza finire in carcere. Nell'ottobre 1996 fu mandato a trascorrere tre anni in un campo di rieducazione a causa delle sue critiche al partito comunista. Nel 2007 fu arrestato e interrogato in carcere a proposito di suoi articoli apparsi sui siti web stranieri. Liu è stato prelevato dalle autorità l'8 dicembre 2008 a causa della sua adesione a Charta 08 e portato in un luogo sconosciuto. L'arresto è stato formalizzato solo nel giugno 2009 e il processo per sovversione dello stato si è svolto a dicembre. La sua vicenda è stata seguita con attenzione a livello internazionale: diplomatici di 17 paesi hanno atteso fuori dall'aula il verdetto di appello in febbraio. Il dissidente, che si è laureato e avuto un dottorato all'università di Pechino, ha lavorato in passato anche all'università di Oslo in Norvegia e negli Stati Uniti alla Columbia University e l'università delle Hawaii.
La scelta di premiare Liu era stata caldeggiata da altri due premi Nobel per la pace: l'arcivescovo sudafricano Desmond Tutu e il leader spirituale tibetano, il Dalai Lama, la cui premiazione irritò fortemente Pechino. Sponsor di Liu è stato anche l'ex presidente ceco Vaclav Havel, uno dei promotori di Charta 77.
Con l'attivista cinese, convertitosi al Cristianesimo, cade la "Muraglia di libertà".
«L’assegnazione del Nobel per la pace a Liu Xiaobo è una bellissima notizia»: è quanto afferma Gerolamo Fazzini, direttore editoriale della rivista "Mondo e Missione", mensile del PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere), dal sito MissionOnline.
Fazzini inoltre ricorda l’afflato religioso che anima Liu: «Salutiamo con grande favore la scelta di Stoccolma per il Liu Xiaobo perché egli - insieme con altri noti dissidenti, quali Gao Zhisheng, Han Dongfang e Hu Jia - fa parte di un gruppo di persone che sono approdate al Cristianesimo e che hanno scoperto la fede cristiana come la base del valore assoluto della persona e forza del loro impegno in difesa dei diritti umani».
«Il Partito reputa questa alleanza fra religione e diritti umani come l'elemento più pericoloso alla sua sopravvivenza» ha osservato acutamente padre Bernardo Cervellera, direttore di Asia News.
«Ma un futuro di pace per la Cina dipende proprio da questo loro impegno»


venerdì 8 ottobre 2010

Giovedì 14 Ottobre 2010 Incontro sul tema: "Immigrazione, integrazione, cittadinanza"



L’Associazione “Communitas” è lieta di invitarvi alla conferenza "Immigrazione, integrazione, cittadinanza" che si terrà a Città di Castello, presso la Sala del Consiglio Comunale, giovedì 14 ottobre alle ore 18.00.
L’incontro, organizzato in collaborazione con l’Ufficio per i Problemi Sociali, Lavoro, Giustizia e Pace della Diocesi di Città di Castello, verrà introdotto dal prof. Nicola Morini, membro fondatore di Communitas; a seguire gli interventi dei relatori, il sottosegretario all’Interno on. Alfredo Mantovano (PDL) e l’on. Andrea Sarubbi (PD), moderati dal prof. Giuseppe Rossi, Presidente dell’associazione.
Il tema è fra i più interessanti e complessi nel panorama del dibattito politico attuale.
Nel mondo globalizzato non avviene solo uno scambio di merci ma si assiste anche ad uno spostamento di popolazioni che migrano in massa verso i paesi più sviluppati.
Usi, costumi, lingue e religioni si incontrano e si scontrano e sale il dibattito intorno a leggi che possano essere in grado di governare pacificamente mutamenti così profondi. Il nostro paese e le nostre città non sono immuni a tali problematiche e la conferenza vuole essere l’occasione per favorire il confronto sul tema anche a partire da visioni politiche differenti.
Attraverso questo importante incontro l’associazione “Communitas” prosegue nell’intento di creare un luogo di discussione e condivisione progettuale aperto a tutti coloro che, al di là dell’appartenenza partitica, sono impegnati, o intendono impegnarsi, a vivere e praticare nella società e nell’agone politico i valori cardine della cristianità.

Associazione “Communitas”

Per ulteriori informazioni: http://www.agoracastello.org/

domenica 3 ottobre 2010

Servizio Civile Nazionale: iniziato il conto alla rovescia


E' iniziato il conto alla rovescia per chi vuole fare il Servizio Civile. Le domande devono infatti pervenire entro lunedì 4 ottobre 2010 alle ore 14.00.

I posti a disposizione a livello nazionale sono 19.627, da impiegare in progetti in Italia e all'estero. Ed è importare ricordare di presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto di Servizio Civile Nazionale, da scegliere tra quelli inseriti nel bando nazionale o nei bandi regionali e delle Province autonome, pena l'esclusione (i progetti sono pubblicati sul sito dell'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile).
Possono partecipare i giovani che abbiano compiuto il diciottesimo e non superato il ventottesimo anno d'età (27 anni e 364 giorni) interessati ai seguenti settori di intervento: assistenza, protezione civile, ambiente, patrimonio artistico e culturale, educazione e promozione culturale, servizio civile all'estero.
La durata è di 12 mesi. Ai volontari spetta un compenso di € 433,80 netti mensili e, se previsti nel progetto approvato dall'UNSC, anche vitto e alloggio.
I candidati dovranno in seguito superare una selezione interna agli enti. I vincitori nelle graduatorie definitive potranno iniziare l'attività soltanto dopo aver ricevuto dall'UNSC il provvedimento di avvio al servizio, che verrà recapitato all'indirizzo di residenza. E' previsto un primo avvio di volontari (scaglione) per dicembre 2010, non è escluso tuttavia ci possa essere uno slittamento a gennaio 2011.
In Alta Valle del Tevere è stato approvato e finanziato il progetto "Mano nella mano - Un ponte solidale tra generazioni" (giunto al secondo posto nella graduatoria regionale), elaborato dalla Cooperativa Sociale "Fiore Verde" in collaborazione con i Comuni di Città di Castello e Citerna e l'Associazione di Volontariato "Genitori Oggi" Onlus.
I posti disponibili sono 19, il settore di intervento è l'assistenza alle persone anziane, le sedi di svolgimento del servizio sono ubicate a Città di Castello, Citerna e Lama di San Giustino.
Per ulteriori informazioni si può visitare il sito internet http://www.fioreverde.org/ (sezione "Servizio Civile").