PREMESSA IMPORTANTE
Se non hai tempo e voglia di leggere attentamente questo post, forse non avrai tempo e voglia da dedicare alla creazione di una impresa cooperativa sociale.
LA
TEORIA - IL NOSTRO MANIFESTO:
L’economia civile secondo Zamagni
“Così
come la democrazia è comunemente ritenuta la migliore forma di governo che
conosciamo, l’economia di mercato è il modello economico più efficiente
che conosciamo per ottimizzare il rapporto tra domanda e offerta di merci e
servizi, misurato com’è dal profitto. Fino a ventidue anni fa conoscevamo anche
un altro modello, quello dell’economia
pianificata del
c.d. socialismo reale, ma questo modello è scomparso dalla faccia della terra senza
neanche tanti rimpianti.
L’economia
di mercato, in realtà, non dispone di uno solo, bensì di almeno tre modelli economici:
quello liberista di stampo anglosassone, quello sociale di
matrice tedesca e quello civile di origine italiana, anche se tendiamo
a dimenticarcene per provinciale esterofilia e soprattutto per gli interessi
legati all’impresa di tipo capitalistico”.
Queste le parole pronunciate
dal prof. Stefano Zamagni (Università di Bologna) lo scorso 3
febbraio 2012, nell’Aula Magna della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università
di Palermo, durante un’interessante e affollato incontro sul tema: “La dignità del lavoro, valore non
negoziabile”.
Per Zamagni l’impresa
capitalistica e quella sociale o civile non sono alternative, ma complementari.
Il sistema capitalistico, specie nell’attuale fase di jobless growth (crescita
senza creazione di posti di lavoro) dovuto all’uso delle tecnologie, digitali e
non, non vive come prioritario il problema della piena occupazione, anzi
presuppone un livello fisiologico e costante di disoccupazione, mentre l’impresa civile intende il lavoro come un fine e
non solo come un mezzo o un fattore della produzione.
La soluzione che Zamagni
propone per affrontare efficacemente la grave crisi occupazionale che stiamo
attraversando, forte anche dell’esperienza maturata alla
Presidenza dell’Agenzia per il Terzo Settore, è a costo 0 attraverso l’estensione alle imprese sociali/civili
dei benefici già previsti per le Onlus.
La misura si aggiungerebbe a quelle del governo Monti, in tema di sviluppo,
attraverso le liberalizzazioni, la semplificazione degli adempimenti e la
costituzione di società di capitali con soci under 35.
Cos’è un’impresa civile? L’Italia si è dotata di
una legislazione avanzata attraverso il D. Lgs. 155 del 2006 sulle imprese sociali stabilendo
all’art. 2 quali siano le attività a rilevanza sociale. Questo settore che
opera nell’ottica della produzione,
non della redistribuzione del reddito, si svilupperebbe senza oneri per lo
Stato se solo, come già detto, fossero riconosciute le stesse prerogative delle
cooperative sociali e delle Onlus quando agiscono come imprese.
Si tratta di una rivoluzione culturale che
presuppone altri due capisaldi:
1. la rivalutazione della dignità del lavoro manuale rispetto
a quello intellettuale (“se non studi ti mando a lavorare” è la tradizionale
minaccia delle famiglie italiane che sottintende che lo studio non sia già un
lavoro mentre il lavoro manuale sia invece una condanna, con la conseguenza che
i nostri disoccupati intellettuali sono i meno propensi – in Europa – ad
accettare una, sia pur transitoria, occupazione manuale);
2. l’armonizzazione tra lavoro e famiglia che in
Italia ha portato alla minore fertilità femminile pur con la più bassa quota di
partecipazione femminile al mondo del lavoro: un’assenza che ha privato questo
mondo della naturale maggiore attenzione della donna al senso dell’equità e
alla ricaduta sociale del proprio impegno.
In conclusione Zamagni
ha affermato che i modelli improntati
alla razionalità delle leggi di mercato e all’efficienza produttiva
devono bilanciarsi con quelli ispirati alla “solidarietà
fraterna” in modo da consentire, attraverso il lavoro vissuto come fine e non come mezzo, lo sviluppo integrato della persona
tramite il soddisfacimento dei suoi
bisogni materiali, socio-relazionali
ed esistenziali.
L’incentivo alla promozione di
imprese sociali potrebbe portare alla nascita di 50.000 nuove imprese con una ricaduta occupazionale di
500.000 nuovi posti di lavoro che sorreggerebbero il Pil.
VALORI | PERSONE
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SERVIZI
LA PRASSI
PROMOZIONE E SOSTEGNO NELLA COSTITUZIONE E NELL’AVVIO DI UNA NUOVA COOPERATIVA SOCIALE DI TIPO B
“Le Imprese Cooperative costruiscono un
mondo migliore”: è questo lo slogan scelto dalle Nazioni Unite
proclamando il 2012 Anno Internazionale
delle Cooperative.
Forti
di questo messaggio e per passare dalle parole ai fatti, La Cooperativa
Sociale “Fiore Verde” e l’Associazione di Volontariato “Genitori Oggi”
intendono promuovere e sostenere la costituzione
e l’avvio di una nuova cooperativa sociale di tipo B
finalizzata alla creazione di nuova occupazione,
in particolare quella giovanile,
femminile e di persone svantaggiate e/o disabili.
Una cooperativa
sociale di tipo B è una impresa senza scopo di lucro (ONLUS) finalizzata
all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate (infatti almeno il 30% dei
lavoratori deve possedere uno “svantaggio” certificato per problemi fisici,
psichici, ecc.): questo tipo di impresa cooperativa può operare in tutti i
settori produttivi ad eccezione di quelli sociale, sanitario, educativo ed
assistenziale (attività tipiche delle Cooperative Sociali di Tipo A).
In primis la nuova
Cooperativa Sociale si potrebbe occupare di servizi nei settori quali:
-
la ristorazione
collettiva (gestione di ristoranti, tavole calde, self service, ma
anche catering, banqueting, consegna di pasti pronti a domicilio, produzione di
pasta fresca e dolci, ecc.);
-
l’agricoltura sociale
e biologica (produzione e
vendita di prodotti agricoli, l’ortoflorovivaismo, fattoria didattica, ecc.);
-
pulizie, traslochi, piccoli lavori di manutenzione, lavanderia e sartoria,
ecc.
È ovvio che la Cooperativa
potrebbe estendere le sue attività ad altri settori nel momento in cui
all'interno della compagine sociali ci fossero Soci con particolari competenze
e/o esperienze.
Aspettiamo
pertanto idee, proposte ed adesioni per costruire insieme questo nuovo progetto
imprenditoriale: chiunque fosse interessato (non ci sono limiti di età per
proporre la propria candidatura) deve inviare
il proprio curriculum tramite posta elettronica a lacasadeigirasoli@genitorioggi.org specificando il proprio interesse a costituire la nuova cooperativa sociale.
Invitiamo inoltre tutti
quanti a segnalare questa nuova iniziativa a familiari, parenti e/o amici che
potrebbero essere interessati, fortemente motivati e disposti ad investire
tempo per intraprendere un percorso finalizzato alla costituzione di questa
nuova realtà imprenditoriale.
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