La Casa dei Girasoli è...

La Casa dei Girasoli è...

... SOCIALE!
Casa Famiglia e Servizio Diurno per Anziani

... EDUCAZIONE!
Asilo Nido d'Infanzia e Centro Pomeridiano per Ragazzi

... VOLONTARIATO!
Iniziative di Solidarietà a favore di minori, disabili ed anziani

... FORMAZIONE!
Corsi di formazione e aggiornamento, seminari, convegni

... LAVORO!
Creazione di nuova occupazione nel settore dell'Economia Civile

... CULTURA!
Biblioteca dei Libri Ritrovati

... ARTE!
Mostra Permanente di Opere di Artisti del Territorio Altotiberino

venerdì 30 dicembre 2011

Auguri di Buon Anno!


Bisognerebbe evitare di predicare ai giovani 
il successo nella solita forma 
come lo scopo principale nella vita. 
Il motivo più importante per lavorare 
a scuola e nella vita 
è il piacere nel lavoro, piacere nel suo risultato 
e la consapevolezza del valore del risultato 
per la comunità. 

Albert Einstein

mercoledì 28 dicembre 2011

L'Italia invecchia: tra 30 anni quasi un italiano su tre avrà più di 65 anni


RAPPORTO ISTAT su 'Il futuro demografico del Paese'. Le previsioni demografiche dell'Istat sono predisposte utilizzando il cosiddetto modello per componenti (cohort component model), secondo il quale la popolazione, tenuto conto del naturale processo di avanzamento dell'età, si modifica da un anno al successivo sulla base del saldo naturale (differenza tra nascite e decessi) e del saldo migratorio (differenza tra movimenti migratori in entrata e in uscita). Le previsioni sono articolate secondo tre distinti scenari.
Nel 2065 la popolazione residente in Italia attesa è pari a 61,3 milioni (scenario centrale). Tenendo conto della variabilità associata agli eventi demografici, la stima della popolazione oscilla da un minimo di 53,4 milioni ad un massimo di 69,1 milioni.
L'evoluzione della popolazione attesa nello scenario centrale è il risultato congiunto di una dinamica naturale negativa per 11,5 milioni (28,5 milioni di nascite contro 40 milioni di decessi) e di una dinamica migratoria positiva per 12 milioni (17,9 milioni di ingressi contro 5,9 milioni di uscite).
La popolazione è destinata ad invecchiare gradualmente. Nello scenario centrale l'età media aumenta da 43,5 anni nel 2011 fino ad un massimo di 49,8 anni nel 2059. Dopo tale anno l'età media si stabilizza sul valore di 49,7 anni, a indicare una presumibile conclusione del processo di invecchiamento della popolazione.
Particolarmente accentuato è l'aumento del numero di anziani: gli ultra65enni, oggi pari al 20,3% del totale, nello scenario centrale aumentano fino al 2043, anno in cui oltrepassano il 32%. Dopo tale anno, tuttavia, la quota di ultra 65enni si consolida intorno al valore del 32-33%, con un massimo del 33,2% nel 2056.
Le previsioni sono disponibili per genere, tipo di scenario, cittadinanza (residenti in totale, residenti stranieri) per tutti gli anni di previsione e per singola regione sul datawarehouse http://dati.istat.it oltre che sul sito tematico http://demo.istat.it.

giovedì 15 dicembre 2011

Unisci Qualità e Solidarietà! Prenota la Sala Polivalente




La "Casa dei Girasoli" è dotata di una grande SALA POLIVALENTE disponibile per organizzare COMPLEANNI, FESTE DI LAUREA, CONVEGNI E SEMINARI, CORSI DI FORMAZIONE, CONVENTION AZIENDALI, MEETING, ASSEMBLEE ASSOCIATIVE o per allestire uno SPAZIO ESPOSITIVO.
La cucina interna alla struttura permette di offrire coffee break, aperitivi o buffet a seconda delle esigenze.
Il contributo offerto per l'utilizzo della SALA POLIVALENTE sarà utilizzato esclusivamente per portare avanti le iniziative a favore dei bambini e delle persone anziane proposte all'interno della Casa dei Girasoli.

Per informazioni: tel. 075/8583455 - cell. 328/9249211

GOVERNO. A Riccardi le deleghe sociali

Il neo ministro per la Cooperazione si occuperà anche di Famiglia, Adozioni, Servizio Civile e Tossicodipendenza





E sono arrivate anche le deleghe, a completare il governo di Mario Monti. Ieri il Consiglio dei Ministri ha nominato il sottosegretario allo sviluppo economico Mario Ciaccia - Ad di Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo (braccio operativo di Intesa Sanpaolo per il finanziamento delle grandi opere) - viceministro con delega alle infrastrutture e trasporti. Ruolo rilevante, che lo affianca quasi alla pari al «collega» (persino, in precedenza, in Banca Intesa) Corrado Passera, ministro all'Economia e suo referente. Altre deleghe sono poi state conferite al ministro dell'Istruzione Francesco Profumo (Innovazione Tecnologica) e al ministro del Lavoro Elsa Fornero (Pari Opportunità). 
Sono state poi approvate le deleghe ai ministri senza portafoglio Enzo Moavero Milanesi, Pietro Gnudi, Fabrizio Barca, Pietro Giarda, Filippo Patroni Griffi e Andrea Riccardi. Quest'ultimo gestira' le questioni legate a Famiglia, Adozioni, Servizio Civile, Ufficio Antidiscriminazione, Tossicodipendenza.
Tra le prime rezioni quella del Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile - Cnesc che, per voce del presidente Primo Di Blasio si è detta «lieta che la delega del Servizio Civile Nazionale sia stata affidata al ministro Riccardi. Facciamo gli auguri al Ministro perché possa fin da ora ridisegnare un orizzonte di speranza e di certezza per il futuro di questo prezioso istituto della Repubblica Italiana, molto apprezzato da giovani ed esperienza di riferimento in ambito europeo. Invitiamo il Ministro Riccardi, già domani, a partecipare alla presentazione del XIII° Rapporto CNESC e ci rendiamo disponibili, da subito, ad avviare un dialogo costruttivo per ricercare soluzioni in grado di garantire la continuità all'esperienza».

GIOVANI. Sempre più domande per il Servizio Civile Nazionale


Presentato il 13° Rapporto Annuale Cnesc
Il tredicesimo rapporto della Conferenza degli Enti per il Servizio Civile contiene l’analisi degli aspetti quantitativi del l'attività di servizio civile svolta dagli enti CNESC (riferita ai bandi giugno 2009 e settembre 2010). Gli enti CNESC, partecipanti al rapporto, esercitano la loro attività presso le 11.753 sedi accreditate su tutto il territorio nazionale e all'estero, sedi gestite per il 62% da soggetti non profit appartenenti a enti associati, consorziati e federati, per il 20% da soggetti non profit (12%) e organi della P.A. (8%) di enti legati da accordi di partenariato, mentre per il restante 18% si tratta di sedi locali gestite in forma diretta dagli enti CNESC.
L'attività di progettazione  
Gli enti membri hanno presentato, con il bando giugno 2009, 1.882 progetti, di cui 521 sono stati finanziati ed avviati. Nel 2009 si registra, rispetto al bando del giugno 2008, un aumento del numero di progetti proposti all'UNSC, a questo incremento non ha però corrisposto un aumento di progetti finanziati, confermando il trend degli anni precedenti relativo alla riduzione delle risorse disponibili.
Tra i progetti avviati solo uno non è stato portato a termine, mentre tra quelli realizzati, 239 sono stati attuati sotto forma di rete. Rispetto al precedente bando, la propensione all'utilizzo delle reti per l'attuazione dei progetti è lievemente ridotta, passando dal 50,8% del 2008 (progetti attuati sotto forma di rete sul totale dei progetti presentati) al 46% del 2009.
I giovani volontari  
La quota dei posti messi a bando presso gli enti CNESC è 9.326, corrispondente al 34% circa del totale dei posti messi a bando su tutto il territorio nazionale e all'estero. Le domande presentate, 20.436 sono state molto più numerose rispetto al numero di posti disponibili rappresentando oltre il 200% dei posti messi a bando e confermando una crescita di richieste da parte dei giovani, già rilevata nel bando precedente.
Il tasso di rinuncia arriva quasi al 9% confermando il dato dell'anno precedente, mentre quello di sostituzione arriva al 47% circa, superando di 9 punti percentuali quello del bando 2008. Complessivamente si registra dunque un tasso di discontinuità (per interruzione o abbandono) pari al 15,4%, superiore rispetto al 2008.
Come nel caso dei progetti, il numero maggiore di posti messi a bando (il 53,4%), di domande presentate (il 54,6%), di giovani selezionati (il 59,9%) e di giovani avviati al servizio (il 59,5%) riguarda il settore dell'assistenza, seguito da quello della cultura ed educazione, dal servizio civile all’estero e dall’ambiente e protezione civile.
Le risorse umane ed economiche dedicate al servizio  
Nel 2010 gli enti membri hanno impiegato per la gestione del servizio civile complessivamente 6.708 persone, le quali lavorano nelle sedi in qualità di personale retribuito, personale distaccato da altri enti, volontari sistematici e saltuari. Il 50% delle risorse umane è costituito da volontari sistematici (3.351) e il 27% circa da volontari saltuari (1.807), pertanto 3 persone su 4 all’interno degli enti CNESC partecipano a titolo gratuito con la propria professionalità al buon funzionamento del sistema.
Cultura, promozione e documentazione  
Si è voluto registrare il modo e la misura con cui gli enti CNESC, durante l’anno 2010, hanno realizzato iniziative di promozione e documentazione dell’attività di servizio civile. Da un punto di vista numerico gli enti hanno organizzato complessivamente 478 incontri in forma di convegni e dibattiti (340) e di seminari (138). Nella maggior parte dei casi, ovvero il 58% della totalità degli appuntamenti, gli eventi si sono svolti per iniziativa del singolo ente promotore, il restante 42% invece ha coinvolto più enti che hanno agito in partenariato con altri soggetti. Per quanto concerne la produzione scientifica e di documentazione sono state registrate 376 attività. Per lo svolgimento della formazione sono invece stati coinvolti 199 formatori ed esperti, dipendenti o volontari dell'ente.

lunedì 5 dicembre 2011

Dono un sorriso ad una persona anziana!


Con il Tuo contributo puoi aiutarci ad accogliere persone anziane sole e bisognose.

Infatti aderendo alla Campagna di Raccolta Fondi "Dono un sorriso ad una persona anziana!" contribuisci a costituire un fondo in denaro per consentire ad anziani indigenti e privi di una rete familiare di essere accolti presso la Casa dei Girasoli, una "casa per la vita".

Effettua una donazione in denato con le seguenti modalità:

BONIFICO BANCARIO
sul c/c bancario n. 82123 
intestato a:  "Associazione di Volontariato Genitori Oggi Onlus"
indirizzo:  Via Centrale n. 110 - 06016 Lama di San Giustino (PG)
IBAN:  IT13J0612538642000000082123
banca di appoggio:  Cassa di Risparmio di Città di Castello - filiale di Lama

BOLLETTINO POSTALE
sul c/c postale n. 12800066 
intestato a:  "Associazione di Volontariato Genitori Oggi Onlus"
indirizzo: Via Centrale n. 110 - 06016 Lama di San Giustino (PG)

CAUSALE: Erogazione liberale a Onlus per iniziativa "Dono un sorriso ad una persona anziana"

VANTAGGI FISCALI PER I PRIVATI

Erogazioni liberali effettuate da persone fisiche:

Spese detraibili dall'IRPEF
Spetta una detrazione dall'Irpef pari al 19% delle erogazioni liberali in denaro fatte a favore di ONLUS (Organizzazioni non lucrative di utilità sociale) per un importo non superiore a 2.065,83 euro;

Spese deducibili dal reddito complessivo
Le spese deducibili sono quelle che possono essere sottratte dal reddito complessivo in occasione della presentazione della dichiarazione dei redditi, determinando un beneficio fiscale che è pari all'aliquota massima raggiunta dal contribuente.
Sono deducibili le erogazioni liberali effettuate a favore di ONLUS; la deduzione spetta nel limite del 10% del reddito complessivo dichiarato e comunque nella misura massima di 70.000 euro per le erogazioni liberali erogate a favore di ONLUS.

sabato 3 dicembre 2011

5 dicembre 2011. Giornata Internazionale del Volontariato


In occasione della Giornata Internazionale del Volontariato, che si celebra ogni  anno il 5 dicembre, nell’Anniversario del 150° dell’Unità d’Italia e nell’ambito del 2011- Anno Europeo del Volontariato, il Forum del Terzo SettoreConVol, CSVnet e Consulta del Volontariato presso il Forum organizzano una giornata celebrativa del ruolo dell’azione volontaria dedicata alle 40 mila Associazioni e ai 6 milioni di Volontari che ogni giorno operano per il bene comune. 

A 20 anni dalla Legge 266/91, che disegnò i tratti del volontariato italiano, la giornata valorizzerà la straordinaria ricchezza delle azioni di impegno civile promosse dalle associazioni e dalle reti di Volontariato e di Terzo Settore, ponendo l'attenzione su come il volontariato possa e debba essere soggetto attivo del cambiamento, aspetto importante per superare la crisi e rispondere ai bisogni delle persone, necessario per avviare una ricostruzione sociale del tessuto di base del nostro Paese attraverso una progettazione comune.

La giornata vedrà la partecipazione e il confronto delle istituzioni e dei volontari che in prima persona racconteranno le proprie esperienze alla presenza del Presidente della RepubblicaGiorgio Napolitano.

L’appuntamento è a Roma, lunedì 5 dicembre, presso l’Auditorium della Conciliazione, in via della Conciliazione 4, dalle ore 10.00 alle 16.00.    

giovedì 1 dicembre 2011

Chi fa per gli Altri, fa per Tre

Una lettera aperta di Aldo, Giovanni e Giacomo ai volontari italiani


Ad aprire il numero speciale del settimanale "Vita" dedicato ai 20 anni del varo della Legge sul Volontariato una lettere aperta ai volontari da parte del famoso trio comico. All'interno del settimanale in edicola da venerdì prossimo tutti i numeri e le più belle storie di gratuità di un mondo riconosciuto grazie alla legge 266 nel 1991.
di Aldo, Giovanni e Giacomo

Ma perché dovremmo dedicare del tempo ad aiutare altre persone? Non può pensarci lo Stato? È colpa nostra se uno nasce in un certo modo? E poi queste persone sono per davvero in difficoltà?
Uffa, non è possibile sottrarre tempo al tempo libero già esiguo per un anziano che fa fatica a camminare! Ma uno deve proprio decidere di invecchiare? E poi, scusate, per occuparsi di quelle persone lì, quelle con problemi che hanno bisogno di aiuto, non ci sono forse le suore e quelle ragazze un po' brutte con i brufoli? Ma perché uno deve decidere di rompersi le scatole volontariamente, e anziché andare a Ibiza passare l’estate con un gruppo di handicappati a Pinarella di Cervia? Quante volte, anche in maniera più sfumata e con qualche senso di colpa, abbiamo pensato una di queste cose? Misteri del cuore. Il gesto del volontariato, del resto, appartiene all’immensa bellezza del cuore e al suo profondo mistero.
Ma esiste anche del volontariato più nascosto. Quello che mette (o viene messo) in gioco l’amicizia disinteressata. Quello che fa la spesa alla vicina che fa fatica a fare le scale, lì dove non c’è mai l’ascensore; quello che accompagna il vicino dal dottore; quello che ridipinge l’appartamento alla vicina indigente; quello che permette di realizzare un sogno al vicino... insomma, già essere vicini aiuta!
Questo tipo di volontariato, che ha un ampio raggio di applicazioni ed è molto più diffuso di quello che sembra, permette spesso la sopravvivenza di un numero elevato di persone. È il volontariato casereccio, minuto, ma molto efficace. Slegato da associazioni o enti. Un po' timido e imbarazzato ma, forse per questo, molto potente.
Noi il volontariato lo facciamo quotidianamente tra di noi: Giacomo e Giovanni fungono da amorevoli badanti nel ricordare giornalmente ad Aldo i propri impegni. Un’ora prima di ogni appuntamento lo chiamiamo per convocarlo…

domenica 27 novembre 2011

Il Governo Monti e il Terzo Settore

Delega Assistenza, i conti non tornano. Il Governo pensa all’azzeramento


Che cosa può aspettarsi il Terzo Settore dal governo più amato dagli italiani? A guardare il rapidissimo processo di gestazione, non molto. «Ho detto di no al Ministero che mi era stato offerto, perché con trasparenza mi è stato fatto capire che gli obiettivi che mi premevano non potevano essere realisticamente messi in programma».
Così Stefano Zamagni, Presidente dell’Agenzia per il Terzo Settore spiega le ragioni del suo rifiuto. Significa quindi che conviene mettersi l’animo in pace e stare in apnea sino al voto nel 2013?
«Inutile farsi illusioni per i primi mesi», dice Zamagni. Che poi prova a tracciare uno scenario: «Questo governo è al 70% amico del non profit, ma sinché non si sarà riusciti a raffreddare la speculazione ha pochissimi margini d’azione». E poi? «Poi, sempre che le cose vadano nel verso giusto, bisogna farsi trovare pronti con delle proposte su cui cercare appoggio da quel 70%».

In realtà di mezzo c’è una data tagliola: è il 31 gennaio 2012, entro cui il governo dovrà decidere il destino della delega assistenza. Un provvedimento che secondo l’ex governo valeva un risparmio di 20 miliardi a percorso concluso nel 2014. «Ma è una cifra assolutamente non credi bile», spiega Andrea Olivero, portavoce del Forum del terzo settore. «Quando siamo stati convocati al tavolo per le consultazione da Monti, gli abbiamo illustrato le conclusioni del nostro report: al massimo quella delega vale 1,5 miliardi. In sostanza è un grande buco. L’ho visto sinceramente impressionato dai numeri che gli abbiamo consegnato».

domenica 20 novembre 2011

MINORI. L'Umbria in campo per l'infanzia

Molte iniziative in occasione della Giornata Internazionale dell'Infanzia e dell'Adolescenza


Quali politiche e quali azioni le istituzioni, la famiglia, la scuola e l'intera società devono mettere in atto per la tutela dei diritti dei bambini e degli adolescenti e garantire loro un futuro in cui siano pienamente realizzati?
È all'insegna dei "D(i)ritti verso il futuro" il programma 2011 delle iniziative promosse dalla Regione Umbria e coordinate con gli Enti locali per la Giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza che il 20 novembre celebra l'approvazione nel 1989, da parte dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, della Convenzione sui diritti dell'infanzia, il principale strumento normativo internazionale per la promozione e la tutela dei diritti dei minori, ratificato dall'Italia venti anni fa. "Con queste iniziative - sottolinea la vicepresidente della Regione Umbria, con delega al Welfare, Carla Casciari - proseguiamo nell'azione di sensibilizzazione e promozione per richiamare l'attenzione sulla qualità della vita dei nostri bambini e adolescenti e la necessità di scelte politiche e strumenti per approfondire la conoscenza dei loro nuovi bisogni e tutelarne i diritti".

"Anche i risultati dei più recenti studi, - dice Casciari - quale quello appena reso noto da 'Save the children', ci confermano quanto sia importante e ineludibile farsi carico dei problemi dei minori, in particolare in questa fase di crisi economica in cui rischiano di pagare di più per i tagli ai servizi e alle politiche sociali, e costruire le condizioni per assicurare loro le migliori opportunità di vita e, in futuro, di lavoro". Il manifesto delle iniziative regionali, alcune delle quali già realizzate, propone da novembre e fino a dicembre, a Perugia e in altre nove città umbre, conferenze, incontri con esperti quali lo psichiatra Paolo Crepet, lo psicoterapeuta dell'età evolutiva Alberto Pellai, la psicoterapeuta e scrittrice Maria Rita Parsi, laboratori interculturali, mostre, spettacoli teatrali, giornate di informazione e gioco, una grande caccia al tesoro in piazza.

Oggi la Giornata Nazionale dell’Infanzia e dell’Adoloscenza

Unicef: nessun bambino è straniero. L’appello del Presidente Vincenzo Spadafora


«Ci rivolgiamo alla società civile italiana perché si faccia portatrice della richiesta di una inclusione giuridica e sociale degli stranieri che si trovano in Italia e soprattutto di favorire l’uguaglianza di tutti i bambini e gli adolescenti che vivono, studiano e crescono nel nostro Paese». È l’appello lanciato da Vincenzo Spadafora, Presidente di Unicef Italia, in vista del 20 novembre, 22esimo Anniversario della Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia, ma anche la Giornata Nazionale dell’Infanzia e dell’Adoloscenza. Oggi Unicef lancia la campagna “Io come Tu - Mai nemici per la pelle” per l’integrazione dei minori stranieri nel nostro Paese.

«In Italia circa un milione di stranieri residenti sono minorenni, mentre i bambini nati da genitori stranieri sono al di sotto delle 80mila unità. Questi bambini potrebbero correre il rischio di non sentirsi accettati perché considerati come “diversi”», continua Spadafora. Che aggiunge: «I minori di origine straniera presenti in Italia spesso affrontano grandi sfide sia educative che economiche, hanno tassi di povertà più alti e il loro benessere spesso è compromesso in molti ambiti tra cui sanità, istruzione, sicurezza economica e future opportunità lavorative».

La campagna “Io come tu” viene lanciata a Milano, al teatro Elfo Puccini (il 20 novembre alle 20), con un reading del libro di Fabio Geda Nel mare ci sono i coccodrilli. Nella lettura si alterneranno Roberto Bolle, Malika Ayane, Lino Banfi, Ferruccio de Bortoli, Michele Serra, Gad Lerner, Claudia Mori e numerosi altri.

martedì 15 novembre 2011

GOVERNO. Monti ascolta il Terzo Settore

Il Forum convocato con le parti sociali. «Grande attenzione, lo stile è cambiato».

C’è sempre una prima volta nella vita; e questa è stata la prima volta che il Forum del Terzo Settore viene convocato come parte sociale alle consultazioni ufficiali di un Presidente del Consiglio incaricato. È accaduto oggi martedì 15 novembre a Palazzo Giustiniani, dove Andrea Olivero, portavoce del Forum, ha incontrato Mario Monti insieme ai rappresentanti di 25 parti sociali (su 48).

Vita: Cosa avete detto a Monti?
Andrea Olivero: Abbiamo espresso una serie di preoccupazioni e richieste. Innanzitutto la riforma del welfare e la legge delega assistenziale, che secondo noi deve essere una vera riforma e non un taglio orizzontale. Gli ho anche parlato del servizio civile e del rischio che venga cancellato uno strumento prezioso per il bene del Paese.

Vita: Ma sacrifici bisognerà pur farne...
Olivero: Lo sappiamo, ma abbiamo chiesto esplicitamente a Monti che anche i provvedimenti più dolorosi siano spiegati ai cittadini in modo da riattivare la partecipazione democratica. Mi sembra che su questo il presidente sia molto disponibile, anche se ovviamente non ha potuto rispondere nel merito delle tante questioni poste.

Vita: Che impressione vi ha fatto?
Olivero: Mi ha dato l’impressione di una persona molto preparata, che da tempo riflette alle soluzioni da proporre al paese, ma al contempo molto umile, aperta al confronto. Ha ascoltato, ha preso appunti. Alla fine ha sottolineato con forza che il suo ruolo sarà al servizio della politica e della pacificazione nazionale. Ho percepito l’intenzione di lasciarsi veramente alle spalle un’epoca di veleni per tornare a una politica che miri all’interesse del cittadino.

Vita: Cosa vi ha detto al termine dell’incontro?
Olivero: Ci ha ringraziato, sottolineando che il confronto con le parti sociali per lui è fondamentale. Ci conosce bene e credo che le riforme che attuerà non saranno fatte sulla testa dei vari tavoli di concertazione. Qualcuno di noi gli ha chiesto una maggiore semplificazione, Monti ha sottolineato che il suo non sarà un governo di un uomo solo. L’ho apprezzato: secondo me le sfide che dovrà affrontare sono talmente complesse che una semplificazione a tutti i costi sarebbe controproducente.

Vita: Quindi una grande soddisfazione da parte vostra.
Olivero: Da parte del Forum sicuramente, anche perché è stata la prima volta che un presidente del Consiglio incaricato ci convoca. Ma anche altri presenti, molto più abituati al dialogo con i vertici di governo, mi confermavano che da tempo non si imbattevano in uno stile così aperto e attento. Certo non ci siederemo sugli allori...

Vita: Cioè?
Olivero: Un apprezzamento così forte per la società civile italiana chiede anche una correponsabilità cui non vogliamo sottrarci. Lo dico fin d’ora: presidente, anche noi faremo la nostra parte per il bene dell’Italia.

domenica 13 novembre 2011

Politica. Monti: «È l'ora dell'economia sociale di mercato»

Giorgio Fiorentini intervista il Presidente della Bocconi, probabile futuro premier


Questa intervista è uscita sul numero dell'inserto Cantieri pubblicato con Vita del 16 settembre scorso.
Giorgio Fiorentini, professore della Bocconi, è uno dei massimi esperti di economia sociale in Italia.
Mario Monti, presidente dell'ateneo milanese, è il più probabile successore di Berlusconi alla Presidenza del Consiglio.

Nel “Single market act” si è ribadito un forte orientamento al sociale, come elemento indispensabile per mantenere la stabilità del mercato unico europeo. Un altro punto focale è che la riconciliazione del mercato con il sociale avviene attraverso attori, non comparse: le imprese sociali, nelle varie declinazioni, che danno ulteriore stabilità al sistema. Attori il cui ruolo sta molto a cuore di Mario Monti, attuale presidente dell’università Bocconi ed ex Commissario europeo.

Nel “Single market act” si parla di economia sociale di mercato, in cosa consiste?
I Trattati di Roma e Maastricht contengono spunti di economia sociale di mercato parlando di concorrenza, disciplina del bilancio pubblico, attenzione alla ridistribuzione del reddito, lotta all’inflazione. Da ultimo, nel Trattato di Lisbona del 2010 si dice formalmente per la prima volta che l’Ue ambisce ad essere un’economia sociale di mercato altamente competitiva. Il mercato ha in questo un ruolo essenziale, l’ha avuto fin dall’inizio dell’Ue. Il mercato comune è oggi entrato abbastanza in crisi in parte proprio perché la riconciliazione con l’aspetto “sociale” è apparsa problematica. Negli ultimi dieci anni vari fattori di tensione hanno mandato in crisi sia l’aggettivo (“unico”) che il sostantivo (“mercato”). Per l’aggettivo hanno inciso tensioni derivanti dalla stanchezza dell’integrazione, con Paesi riluttanti ad aprirsi ad altri Paesi. Per il sostantivo, l’avvento della crisi finanziaria, dal 2008, ha fatto crollare la fiducia nell’economia di mercato, traballante in Europa più che altrove. Ora l’Europa deve dare slancio alla propria competitività rispetto al resto de mondo, non si può permettere di rinunciare al mercato unico, all’economia di scala, non è auspicabile la frammentazione del mercato unico.

E il “sociale” quale ruolo dovrebbe assumere?
Entra in gioco proprio a questo punto: non solo molti, tra la popolazione e le forze politiche, vorrebbero un’Europa più sociale, ma ora riconoscere spazio al sociale diventa una priorità, come spiego nel rapporto che ho presentato a Barroso, e va visto come una riacquisizione di un più vasto consenso nell’avanzamento della costruzione del mercato stesso. Occorre quindi cambiare marcia nella costruzione del mercato: non certo frenare, ma conciliare meglio gli aspetti del mercato e quelli sociali.

Le imprese sociali oggi sono ancora considerate utili solo per combattere la povertà?
Se il mercato è unico e le risorse si muovono, i capitali si muovono ancora più facilmente, e se non c’è coordinamento fiscale tra Stati membri c’è concorrenza fiscale e il capitale se ne avvantaggia andando dove è meno tassato. Gli Stati, facendosi concorrenza, permettono la diminuzione delle tasse su capitali e l’aumento di quelle sul lavoro: per questo il mercato unico potrebbe essere visto addirittura come nemico del sociale. Ecco perché l’Ue sta cercando di ottenere un coordinamento della fiscalità. In questo contesto gioca un ruolo importante l’impresa sociale: nel tessuto economico dell’Ue va lasciato spazio sia al settore pubblico sia alle imprese a proprietà pubblica (se rispettano le regole della concorrenza), sia al privato sia all’impresa sociale, vista non come mera dicitura verbale ma come creatura vivente con possibilità di crescita. Nel mio rapporto, poi diventato base legislativa per il “Single market act”, si nota molto questa sensibilità verso il sociale, con proposte concrete. L’Act va oltre il Libro verde e le consultazioni: allo stato attuale si attende che i due poteri dell’Ue (Parlamento e Consiglio) deliberino con una fast track, una procedura veloce data l’urgenza del tema. Per esempio sul tema delle fondazioni bancarie, l’Italia si è comportata meglio della Germania, per una volta. Vent’anni fa per entrambi c’era un vasto settore bancario di proprietà pubblica nazionale o locale. L’Italia ha poi seguito, con le leggi Amato e Ciampi e l’ispirazione del ministro Andreatta, la via di una distinzione chiara tra impresa bancaria e fondazione bancaria, vedi soprattutto le Casse di risparmio: la fondazione è azionista dell’impresa, riceve profitto e lo eroga secondo la sua visione. In Germania il mondo politico non è stato abbastanza lucido per fare la distinzione, c’è ancora un sistema ibrido, nonostante le ripetute osservazioni della Commissione europea: qui il fondo per il sociale viene erogato nelle pieghe dell’azienda bancaria, con poca trasparenza e una commistione tra politica e finanza che provoca problemi.

mercoledì 2 novembre 2011

Big Bang. Tre proposte per ripartire

L'intervento di Riccardo Bonacina, presidente di Vita, alla manifestazione del Sindaco di Firenze, Matteo Renzi


Una considerazione generale e tre proposte. La considerazione: la politica non si può riformare partendo da sé stessa, ma deve ripartire dall'enorme ricchezza di energie e di gratuità presente nella società. La politica non prescinda da questo dato che, proprio nella società italiana, è il più big del mondo.

Queste le proposte di Riccardo Bonacina, presidente e direttore editoriale di Vita, al Big Bang della Leopolda. Tre punti:

A - Favorire il passaggio dalla egoeconomy (quella della massimizzazione dei profitti e delle stock option) alla weconomy, l'economia del noi, quella cooperativa, del Terzo Settore produttivo, del valore prodotto dall'associazionismo e dalle reti sociali. Come? Favorire la nascita di fondi di investimento privati per l'impresa sociale e favorire la nascita della Borsa Sociale per indirizzare capitali e risorse verso investimenti equi che possano rafforzare il patrimonio delle imprese sociali e delle loro reti. Accanto al diritto dell'accesso al credito è necessario che nascano nuovi attori finanziari.

B - Più Res publica meno Stato. Bisogna allargare il perimetro dello spazio pubblico. Il referendum sull'acqua ha detto non di un ritorno dello statalismo, ma di una voglia di cosa pubblica e di una voglia di partecipazione alla sua gestione. Più che privatizzare bisogna socializzare i beni della comunità. Come farlo? Dicendo addio al codice Rocco, riformando, dopo 15 anni di proposte e discussioni, il Titolo Primo del Libro Secondo. Il nostro Codice Civile non riconosce che Stato e Mercato, bisogna riconoscere il Terzo Genus, i soggetti privati dal punto di vista giuridico ma pubblici per i fini che perseguono. Bisogna fare spazio ai soggetti di impresa che producono valore non per distribuire dividendi ma per rispondere ai bisogni pubblici.

C - Tornare a nutrire il giacimento italiano della gratuità riconoscendolo e incoraggiandolo. Come? Semplificando una legislazione stratificata, confusa e iniqua e togliendo la camicia di forza dei settori obbligatori alle Onlus. Fare finalmente la legge di stabilizzazione del 5 per mille che dopo sei anni di sperimentazione e l'adesione di 15 milioni di cittadini non ha ancora certezze, prendendo così in giro contribuenti e associazioni. Una vergogna. E ragionando, infine, sulla proposta di un servizio civile obbligatorio per i 18enni come forma di educazione alla dimensione dell'altro e del pubblico.

Infine Bonacina, rivolgendosi a Renzi, lo ha invitato a prendere posizione sull'introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie dello 0,05 - per altro auspicata anche da Barroso - che a fronte dei quasi 5mila miliardi dati dagli Stati Europei alle banche restituirebbe circa 55 miliardi alla società.