Ho appena spedito questa lettera al Ministro Giovanardi.
Chissà se mi risponderà!
Gentile Signor Ministro Giovanardi,
mi chiamo Valerio Melandri, sono sposato da 12 anni, padre di tre bambini, e insegno all’Università di Bologna. Anche mia moglie Elisabetta lavora (part-time) ed è dipendente pubblica. Le scrivo perchè qualche giorno fa ho ricevuto la notifica di restituzione del Bonus Bebè per indebita riscossione, dei 1000 euro nel 2006.
Nulla da eccepire. La mia fu effettivamente una indebita riscossione.
Nel chiedere il Bonus (che si poteva avere solo se il nucleo familiare – ovvero la somme del reddito di marito e moglie – era inferiore a 50.000 euro), avevo considerato il reddito NETTO del nucleo familiare (ovvero quello dopo aver pagato le tasse, che è ampiamente sotto la soglia), mentre andava considerato il reddito LORDO del nucleo familiare (che è invece sopra la soglia dei 50.000).
Appena me ne sono accorto, ho restituito il maltolto e fatto le mie scuse alla pubblica amministrazione. Non voglio certo 1000 euro che non mi spettano.
Ma non è per questo che le scrivo. Voglio farla riflettere su alcune brevi cose:
1 – Un mio amico, che ha due figli, NON sposato, ma soltanto convivente (scelta assolutamente legittima, sia chiaro!), e ha lo stesso mio reddito (fa esattamente il mio mestiere), ha ricevuto il Bonus Bebè e non lo restituirà perchè NON essendo sposato non fa reddito insieme alla moglie e dunque lui è ampiamente sotto i 50.000 della soglia prevista.
2 – quello stesso collega NON sposato, è prima di me in graduatoria negli asili della mia città. E non è davanti a me perchè guadagna di meno, ma solo perchè NON è sposato e ha dato la “patria potestà” dei bambini a sua moglie. Egli, in modo perfettamente legale, risulta residente da sua madre….e così vive come vivo io, ma ha tutti i vantaggi che io, sposato, non ho.
3 – Inoltre, sempre per rimanere sul Bonus Bebè, tutti gli extracomunitari che hanno ricevuto il Bonus Bebè NON lo hanno restituito, perchè c’e’ stata una sanatoria. Quindi agli Italiani che si sbagliano si chiedono i soldi indietro (con una inaudita violenza, minacciando denunce penali e sanzioni inconsuete), mentre agli extracomunitari si dice “tenetevi pure tutto, e scusateci se vi abbiamo fatto sbagliare”. Non ce l’ho con gli extracomunitari!!! Ma perchè due trattamenti così diversi? Perchè il Ministero è così arrogante con noi Italiani e così arrendevole e ragionevole con gli extracomunitari?
Si fa tanto parlare di politiche della famiglia, ma mi sembra che qui ci siano solo politiche per i conviventi (che si lamentano di essere discriminati, quando è vero il contrario!) e grande tolleranza (per carità, in alcuni casi più che giusta!!) per i nostri concittadini extra-comunitari.
Ma io non pago le tasse? Perchè io, solo perchè mi sono sposato, ho meno diritti di chi non si è sposato e che vive nella mi identica situazione?
Mi sa che a settembre io e mia moglie ci separiamo…così avremo asili, borse di studio, bonus bebè, e magari anche la casa popolare…
Non so, veda lei, decisamente l’Italia necessita di eliminare queste ingiustizie.
Signor Ministro faccia qualcosa!!! Il suo è il Ministero della Famiglia o quello della Famiglia Ma Solo Se Non Sposati?
Grazie per avermi ascoltato.
Cordialità vivissime,
Valerio Melandri
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