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sabato 14 gennaio 2012

SERVIZIO CIVILE. È un diritto anche per gli stranieri

Accolto dal giudice del lavoro di Milano il ricorso di uno studente pachistano la cui domanda era stata respinta perché non cittadino italiano


Il servizio civile è un diritto – dovere anche per gli stranieri. Lo ha stabilito un giudice del lavoro che ha accolto il ricorso di uno studente pachistano, escluso dal bando per il Scn in quanto non in possessore della cittadinanza italiana. In pratica, secondo la sentenza anche per i cittadini straniere regolarmente in Italia e che appartengono “in maniera stabile e regolare alla comunità” si può parlare di “dovere di difesa della Patria quale dovere di solidarietà politica, economica e sociale” previsto dalla Costituzione. A seguire questo ragionamento il giudice Carla Bianchini del tribunale del lavoro di Milano che ha accolto il ricorso presentato a ottobre scorso da uno studente pachistano, Shahzad Sayed, di 26 anni da 15 residente in Italia, la cui domanda per li servizio civile presso Caritas Ambrosiana era stata respinta in quanto privo della cittadinanza italiana.

Per il giudice Bianchini il bando ha un “carattere discriminatorio” e ha quindi ordinato “alla presidenza del consiglio dei ministri-Ufficio nazionale per il servizio civile di sospendere le procedure di selezione, di modificare il bando (...), consentendo l'accesso anche agli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia e di fissare un nuovo termine per le domande”. Lo studente ha presentato il ricorso insieme con le associazioni Avvocati per niente onlus e Studi giuridici sull'immigrazione, con il sostegno di Cgil e Cisl di Milano. Per queste realtà l’esclusione dal servizio civile è “un’evidente irragionevolezza e un ulteriore inutile ostacolo all’integrazione”.

Secondo i ricorrenti (rappresentati dagli avvocati Alberto Guariso, Livio Neri e Daniela Consoli), inoltre “è la prima volta che un giovane straniero agisce non tanto per rivendicare una prestazione o un servizio, ma per poter adempiere un diritto/dovere, quello di “difendere la patria” intesa come collettività di persone che vivono stabilmente su un territorio e che sono legate tutte, senza distinzioni di cittadinanza formale, da un unico vincolo di solidarietà”.

La cittadinanza italiana per partecipare al servizio civile è previsto dalla legge 64/ e dal decreto legislativo 77/2002.

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